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FAME VIVENTE
ARCHIVI COLLEGATI
Fondazione Memoria della Deportazione Biblioteca Archivio Pina e Aldo Ravelli – Centro Studi e Documentazione sulla Resistenza e sulla Deportazione nei lager nazisti ONLUS
Milano - Via Dogana, 3
Attraverso le carte e i libri conservati dalla Fondazione Memoria della Deportazione proviamo a chiederci come vedevano il futuro gli uomini e le donne che erano rinchiusi nei Lager.
A ottant’anni dalla “liberazione” dei Lager, i ricordi del maggiore americano Timothy Brennan che entrò a Ebensee il 6 maggio 1945, ci aprono una pista per ritornare a meditare su una celebre frase del narratore di Se questo è un uomo di Primo Levi: “il Lager è fame, noi siamo fame vivente”. E da lì ripartire per riflettere su come una ricetta può diventare la pista per sabotare la logica di violenza del Lager e trovare la via per immaginare il futuro.
Come molti deportati e deportate, o forse tutti e tutte, hanno sognato di tornare e raccontare, così molti e molte o forse tutti e tutte, hanno raccontato una ricetta o descritto un piatto a un compagno reso numero dalla logica nazista. Se la sottrazione del cibo rende esplicito e visibile lo sguardo nazista che rende “l’uomo cosa agli occhi dell’uomo”, condividere il ricordo del cibo fatto con cura è innanzitutto vedere nel proprio compagno o nella propria compagna di deportazione non una cosa, ma un futuro commensale con cui scambiare tempo, discorsi, vita.
Nelle ricette scambiate, ricordate, sognate dentro il lager il futuro si è allora rispecchiato non come valori da imporre, di regole immortali, ma nella semplicità dei colori di tutti i giorni, dei ritmi che servono a prendersi cura, dei rumori del fare per stare bene insieme, dell’immaginazione per sognare anche al posto di chi non è tornato.
CREDITI
Un podcast di Fondazione Memoria della Deportazione per Archivissima 2025
a cura di Elisabetta Ruffini e Claudio Jampaglia.
Le voci sono di: Luciana Bramati, Andrea Giovarruscio, Claudio Jampaglia, Lele Liguori, Enrico Longhi, Diego Martini, Vanessa Matta, Rosangela Pesenti, Cinzia Poli, Elisabetta Vergani.
Voce narrante: Elisabetta Ruffini.
Le musiche originali sono di Gaetano Nicosia e Roberto Zacca Cirillo alla batteria.
Nell’ Archivio della Fondazione Memoria della Deportazione abbiamo consultato: il Fondo Aned Nazionale, il Fondo Roberto Camerani e il Fondo Italo Tibaldi.
Nella biblioteca della Fondazione abbiamo letto:
Primo Levi, Se questo è un uomo, Francesco De Silva, Torino 1947
Maria Arata, Il Ponte dei corvi, Mursia, Milano 1979
Liana Millu, Il fumo di Birkenau, La Prora, Milano 1947
Teresa Noce, Ma domani è un’ altro giorno, Cultura Nuova, Milano 1952
Associazione internazionale Amici del Memoriale di Ravensbruck - IFK, A volte sogniamo di essere libere, Franco Angeli, Milano 2020
Anna Bravo e Daniele Jalla, a cura di, La vita offesa, Franco Angeli, Milano 1986
Leonardo Zanchi, «Domani mattina». La memoria nelle parole dei lager nazisti, Biblion edizioni, 2025
Sul web abbiamo potuto vedere:
- il libretto di ricette di Rebbecca Teitelbaum conservato dal Vancouver Holocaust Education Center - https://www.vhec.org/stories/teitelbaum_recipe_book/
- il libretto di ricette di Maria Camilla e Maria Alessandra Pallavicino conservato dall’Istituto piemontese per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea - http://www.metarchivi.it/dett_fascicoli.asp?id=13555&tipo=fascicoli
e ascoltato
l’intervista di Charlotte Delbo per Radioscopie -
https://www.youtube.com/watch?v=69iCBeHQ0Sw
Si ringrazia per l’aiuto nelle ricerche Leonardo Zanchi e Lucia Massariello, per il supporto tecnico Andrea Giovarruscio, per la realizzazione di questo podcast Istituto bergamasco per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea e Radio Popolare