Pionieri di un utilizzo espressivo del personal computer, proprio quando questo irresistibile strumento del futuro entrava nelle nostre case, la produzione multimediale dei Giovanotti Mondani Meccanici («tre teppisti cibernetici, un po’ punk, un po’ dark, un po’ dandy, un po’ Qui Quo Qua») ha rappresentato la quintessenza della cultura postmoderna italiana, un modello di contaminazione di media, linguaggi, generi e contesti che ha preso forma di fumetti, installazioni video, performance, produzioni discografiche, teatrali e televisive.
I loro famigerati computer comics a 3-bit originariamente pubblicati su Frigidaire tra il 1984 e il 1987 — il loro lavoro più noto ed emblematico — sono stati ora per la prima volta raccolti e ricreati seguendo le procedure dell’epoca e migliorandone la resa tipografica.
Realizzate mediante una primordiale tavoletta grafica con un Apple II e caratterizzate dalla dimensione onirica delle sceneggiature, queste storie narrano delle surreali scorribande di una gang di loschi men in black, alter ego degli artisti, ora a spasso in una metafisica Firenze degli anni d’oro del Tenax ora impegnati a togliere la scena a personaggi come Dracula e Giulio Cesare.
A curare questo volume — pubblicato da Nero per la Prima o mai di Ratigher — è Francesco Spampinato, che ad Archivissima racconterà a Maria Teresa Soldani il lavoro d’archivio necessario a riportare all’attenzione del pubblico le schizofreniche storie dei GMM, una delle prime forme di risposta alla cultura elettronica e al suo impatto sull’individuo, la società e l’idea stessa di storia.
Bio
Francesco Spampinato è uno storico dell’arte contemporanea e della cultura visuale, ricercatore presso il Dipartimento delle Arti dell’Università di Bologna. Ha conseguito due lauree presso l’Università di Bologna, in Conservazione dei Beni Culturali (2003) e in DAMS (2004), un Master in Modern Art presso la Columbia University di New York (2006), e un dottorato in Études Cinematographiques et Audiovisuelles:Arts et Média presso la Sorbonne Nouvelle di Parigi (2018). Dal 2011 al 2015 è stato adjunct professor presso la Rhode Island School of Design (RISD) di Providence, Stati Uniti.
I suoi articoli sono stati pubblicati su riviste accademiche come Cinéma&Cie, NECSUS, PAJ, Senses of Cinema, Stedelijk Studies e Visual Culture Studies, ma anche a larga diffusione come Abitare, Blow Up, Blueprint, DIS, Flash Art, Kaleidoscope, Mousse e Wax Poetics. Spampinato è autore dei seguenti libri: Come Together: The Rise of Cooperative Art and Design (Princeton Architectural Press, New York, 2015), Can You Hear Me? Music Labels by Visual Artists (Onomatopee, Eindhoven, 2015), Art Record Covers (TASCHEN, Colonia, 2017) e Art Vs. TV: A Brief History of Contemporary Artists’ Responses to Television (Bloomsbury Academic, Londra e New York, 2021).
Maria Teresa Soldani è autrice, montatrice e musicista.
Dottore di ricerca in Storia delle Arti e dello Spettacolo (Università di Firenze, Pisa e Siena) e docente di Linguaggi Multimediali alla LABA di Firenze, si occupa della webTV e dell’Archivio Audiovisivo del Centro Per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci.
Autrice di numerose colonne sonore, molte delle quali per i film di Daniele Segre, ha sonorizzato la serie di corti muti Brussels Loops (1958) di Shirley Clarke e D.A. Pennebaker per Reading Bloom (anteprima a Isola Edipo Re durante la Biennale Cinema 2017 di Venezia).
Le sue ricerche sono incentrate sul cinema indipendente e sperimentale americano e italiano, il film e il video d’artista, la musica da film, le culture underground e la pop culture. Ha pubblicato il libro Naked City. Identità indipendenza e ricerca nel cinema newyorchese (Quaderni di CinemaSud, 2013) e saggi in libri e riviste tra cui Cinéma&Cie, L’Avventura, Cinergie, Schermi, Imaginations, SegnoCinema, Duellanti e il catalogo del festival Invideo. Recentemente ha curato il numero speciale di Cinéma&Cie Avant-garde and Popular Forms Between Music and Visual Media. Transhistorical and Intermedial Investigations (con Simone Dotto e François Mouillot).
Credits
L'evento sarà trasmesso in diretta sul sito di Archivissima, e sulla pagina YouTube e Facebook del festival.