I movimenti di persone non sono pratica recente nella Valle Intrasca. Già in un allegato alla Visita Pastorale di Ferdinando Taverna del 1617 all’abitato di Cambiasca si racconta dell’assenza di alcuni cittadini, per periodi più o meno lunghi durante l’anno, per motivi legati alle professioni svolte.

La rassegna documentaria che proponiamo mette in luce gli spostamenti delle persone per motivi principalmente lavorativi, con alcuni accenni alla presenza nella nostra valle da parte di stranieri per soggiorni legati alla salubrità dell’aria.

Tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento si rafforza la pratica migratoria per motivi professionali, soprattutto verso la Svizzera e la Francia. In prima battuta partono uomini che svolgono prevalentemente la professione di muratore e operaio. Si tratta però di soggiorni stagionali che riportano poi a casa dalle famiglie figli e mariti. In un secondo momento, raggiunta una certa stabilità economica e di rapporti sociali, i capifamiglia si fanno raggiungere anche dalle consorti e dai figli. Tutto questo è testimoniato dalle richieste di documenti per l’espatrio di minori e adulti, dalle comunicazioni coi consolati e vice consolati, dalle circolari provenienti dagli uffici centrali che aggiornano i vari regolamenti.

La documentazione comunale racconta però anche di movimenti inversi, dall’estero in direzione della nostra valle. Il primo luogo di soggiorno che individuiamo è a carattere sanitario: si tratta delll’Eremo di Miazzina, struttura di cura posizionata nel territorio di Cambiasca, che accoglieva persone affette da malattie respiratorie. Ma l’aria salubre delle alture invitava, e invita, al soggiorno anche persone non affette da particolari problemi. Nel registro del comune di Miazzina possiamo infatti notare come le presenze negli alberghi siano di provenienze molto varie.

Un piccola valle prealpina, un territorio non troppo vasto, intense connessioni con il resto del mondo…

Didascalie

racconti

Dalla Valle, verso la Valle: i movimenti dei valligiani