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Mediterraneo crocevia di #generazioni

Archivio Silvio Vigliaturo (1169)
All’indomani dell’emergenza sanitaria causata dalla pandemia, ecco che il viaggio diventa simbolo di un percorso fatto di partenze e di ritorni nel luogo primordiale da viaggiatori spesso (in)consapevoli Argonauti. Ed è quell’azzurro, mare di luce, che trasforma in una domus il Mediterraneo, che diviene luogo ideale per la ricerca dell’identità e della memoria. Sulle coste del Mediterraneo una pianta nasce spontaneamente: il fico d’India. Essa ci induce a una riflessione tesa al risveglio. Le menti contemporanee, infatti, sempre eccessivamente sintonizzate su di un presente multiforme, un labirinto orizzontale sconfinato, cedono all’assoluto oblio del proprio passato e della storia in generale. Il fico d’India, infatti, nell’immaginario comune rappresenta l’emblema della mediterraneità crocevia di #generazioni. Essa giunse in Italia con il ritorno di Cristoforo Colombo dal primo viaggio in America ed ha trovato nel bacino del Mediterraneo un clima perfetto per il suo sviluppo. Diviene il segno metaforico di ogni mescolanza attraverso i sui vivaci colori e le sue spine. Le sue pale resilienti hanno la capacità di attecchire in luoghi pietrosi ed impervi. Questa riflessione intende richiamare una memoria dinamica capace di tramutarsi in curiosità verticale, cogliendo nelle tracce del passato le origini delle esistenze attuali.
Ideazione e cura di Paola Gambino e Antonella Bongarzone

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