In occasione di Archivissima 2021, la Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino presenta: Generazioni.
A fronte di un vasto processo di ri-generazione della raccolta libraria, si susseguirono generazioni di bibliotecari e restauratori impegnati a recuperare e preservare il patrimonio danneggiato dall’incendio del 1904 e dai tre bombardamenti del 1942 che devastarono la Biblioteca.
Dall’archivio emergono ritratti di uomini e donne dai vertici dell’amministrazione ai custodi, impegnati nella cura del bene pubblico. Esemplari sono le figure di due donne: la restauratrice Erminia Caudana e la direttrice Ester Pastorello.
A seguito dell'incendio del 1904 venne predisposto il primo laboratorio di restauro all’interno di una Biblioteca Pubblica Statale. Il laboratorio venne originariamente ospitato presso l’Istituto di materia medica della facoltà di medicina al Valentino e vi operò già dall’estate del 1904 Carlo Marré, esperto restauratore alla Biblioteca Apostolica Vaticana. Dopo la sua morte avvenuta nel 1918 il laboratorio venne chiuso e spostato nei locali dell’ex Collegio delle Provincie in via Bogino 6, già all’epoca destinato a diventare la nuova sede della Biblioteca. Venne gestito da Erminia Caudana, già collaboratrice del Marré fino al 1974: a lei si deve il perfezionamento di alcune tecniche relative allo sbloccaggio delle pergamene agglutinate in blocchi compatti e il restauro dei codici miniati. In previsione dei lavori sul Palazzo nel 1935 il laboratorio venne spostato nei locali del Museo Egizio. Con il completamento dell’attuale sede venne definitivamente spostato nei nuovi locali e dal 1977 ad oggi è in funzione grazie a personale assunto alle dipendenze dello Stato. Alla stessa generazione di Erminia Caudana appartenne anche Ester Pastorello: prima donna a capo della Biblioteca dalla metà del 1937 sino al 1947, che ebbe il merito di traghettare la Biblioteca oltre le burrasche della Seconda Guerra Mondiale. S’impegnò attivamente per attuare misure di sicurezza volte alla salvaguardia del materiale: con l’aiuto del custode capo Giovanni Castellano predispose una pianta degli ambienti sotterranei della Biblioteca per stiparvi il materiale più prezioso, oltre a dirottarne una parte nel Castello di Montiglio e al Castelletto d’Orba. Si occupò inoltre del materiale disperso nelle succursali di via Plana e via Maria Vittoria garantendone la messa in sicurezza.Grazie alle scoperte derivanti dal lavoro sulle carte e sui documenti della biblioteca è possibile tracciare una storia che s’intreccia con quella della città e delle sue istituzioni. Una continua scoperta che grazie al riordino dell'archivio storico giornalmente arricchisce di significati e portati il racconto pluricentenario della Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino.
Credits
A cura dell’Ufficio Eventi
Responsabile: Giovanni Saccani
Collaboratori: Bruna Zahora, Tomaso Cravarezza
Testi a cura di L. Bugnone,
C. Clemente, V. Favro, L. Valenza
Voce narrante: L. Bugnone
Quando
04 giugno 18:30